L'intervista di Serenasfizievizi
Intervista realizzata da Federica
In realtà quando ho aperto il blog non avevo realmente idea di quello che comportasse essere blogger, non ne sentivo né il peso né la responsabilità. Ho iniziato a mettere le mie ricette on line per creare un ricettario virtuale che mi consentisse di tenere un diario delle ricette che sperimentavo. Oltre alle ricette di famiglia, specie per i primi due anni, ho acquistato settimanalmente delle riviste di cucina e ho provato a “devaccinizzare” quelle che mi piacevano di più, le studiavo cioè per adattarle alla dieta alimentare che doveva seguire mio figlio e noi con lui.
Purtroppo negli ultimi anni il fenomeno delle allergie - non solo in età pediatrica - è cresciuto notevolmente e quindi trovo che sia utile condividere con persone che hanno le tue stesse esigenze, non solo ricette ma anche consigli pratici su come fronteggiare inviti a pranzo, compleanni e momenti di convivialità a tavola. In altre parole, ho definito il mio blog “Family friendly” perché mi rivolgo principalmente alle famiglie che seguono una dieta alimentare priva di proteine del latte vaccino e hanno quindi bisogno di trovare risposta a varie esigenze dettate dal trovarsi in questa condizione.
Trovo che la mia cucina sia semplice ovvero leggera ma soprattutto veloce, perché come tutti, ho pochissimo tempo per cucinare e quindi spesso la mia preferenza va per cibi che non richiedono tempi di preparazione lunghi.
Le ricette che apprezzo maggiormente sono senza dubbio quelle realizzate con ingredienti di qualità, olio extravergine di oliva in primis e poi senza dubbio non resisto al fascino dell’ingrediente insolito così come di una presentazione particolare o creativa in grado di far apprezzare il piatto anche a un bambino.
Io credo che il segreto per ottenere una buon risultato consista nell’uso di materie prime di qualità. Inoltre una cosa che spesso si sottovaluta è che per fare dei biscotti o un plumcake o delle crostatine con la frutta si impiega davvero poco tempo e si realizza un prodotto privi di conservanti e additivi e, non da ultimo, si prova l’ineguagliabile piacere di averlo preparato con le proprie mani.
Questa è senza dubbio la domanda alla quale rispondo con più fatica. La Sicilia ha ospitato (non mi piace parlare di dominazione) gli Arabi per quasi 2 secoli e questo confronto ha dato i suoi frutti anche nella cucina generando uno scambio proficuo e vicendevole di sapori, pertanto essendo siciliana, credo che le ingerenze arabe nella cucina isolana siano presenti semplicemente per ragioni storiche. Chiaramente se poi a questo dato aggiungi una passione per il mondo arabo che ti porta a viaggiare e a entrare in contatto con la cucina nordafricana e mediorientale, è chiaro che non può non lasciarti indifferente. Credo di non aver mai mangiato dolci più buoni di quelli che parlano arabo! Quando mi si chiede perché abbia studiato arabo, la mia risposta è sempre la stessa, lapidaria quasi. Per passione. Una passione per il mondo arabo che negli anni si è rinvigorita ed evoluta e va dalla musica alla lingua alla cultura e ovviamente non posso che apprezzare anche le varie tradizioni gastronomiche. Ricordo le scorpacciate di Kouskous bollente in pieno agosto a Tunisi oppure i makroud (biscotti ripieni di pasta di datteri) bollenti acquistati da un ambulante di Kairouan così come l’hummus siriano di cui parlo in un post di recente pubblicazione e infine il Cardamomo di cui era pregna la cucina della signora siriana che mi ospitava. Per concludere, non so quanto i viaggi nel mondo arabo abbiano influito sulla mia cucina ma per certo ha influito in maniera preponderante sulla mia vita a tutto tondo.
Sì, è vero, partecipo spesso perché mi piace mettermi alla prova e soprattutto colgo in queste sfide uno stimolo a creare e provare nuovi ingredienti e accostamenti. Nessun segreto, non credo di averne uno, ma per certo concentro la mia attenzione su una cucina a misura di bambino, perché prima di essere una foodblogger sono una mamma che cucina per la famiglia.
In termini di competizione, lo scorso giugno ho partecipato a un concorso di show cooking in cui l'aspirante chef veniva abbinato a uno chef con esperienza. Credo che sia sufficiente dire che ho dovuto preparare un piatto a base di pesce, alimento che sebbene mi piaccia, cucino molto raramente e in modo semplice! E’ stato difficile ma per fortuna avevo accanto uno chef esperto che mi ha guidata e sostenuta e, oltre ad aver imparato a cucinare un piatto prelibato ho tratto giovamento dai consigli e dalle dritte di un bravissimo chef e infine ci siamo classificati secondi.
Cucinare è amore, per me stessa perchè mi rilassa, mi scarica e mi fa stare bene e per le persone che amo che traggono quindi giovamento dalla cucina sia in modo indiretto sia in modo diretto dato che sono i miei degustatori ufficiali!
Fare di necessità virtù. Io ho iniziato a leggere le etichette per essere certa di escludere le frazioni del latte e questo ha fatto scaturire in me un’attenzione maggiore nei confronti di tutti gli ingredienti . Il consiglio che do a tutti quanti – che si abbiano problemi di salute o meno – è proprio quello di leggere attentamente le etichette, di documentarsi sulla provenienza e sulla conservazione dei prodotti. Secondo me un piatto ben riuscito deriva dall’aver dosato bene gli ingredienti ma anche e soprattutto dalla qualità della materie prime impiegate.
Abbiamo intervistato Serenasfizievizi!
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Ciao Serenasfizievizi, raccontaci...
Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog ?
In realtà quando ho aperto il blog non avevo realmente idea di quello che comportasse essere blogger, non ne sentivo né il peso né la responsabilità. Ho iniziato a mettere le mie ricette on line per creare un ricettario virtuale che mi consentisse di tenere un diario delle ricette che sperimentavo. Oltre alle ricette di famiglia, specie per i primi due anni, ho acquistato settimanalmente delle riviste di cucina e ho provato a “devaccinizzare” quelle che mi piacevano di più, le studiavo cioè per adattarle alla dieta alimentare che doveva seguire mio figlio e noi con lui.
Perché hai scelto "Family friendly blog" come titolo del tuo blog?
Purtroppo negli ultimi anni il fenomeno delle allergie - non solo in età pediatrica - è cresciuto notevolmente e quindi trovo che sia utile condividere con persone che hanno le tue stesse esigenze, non solo ricette ma anche consigli pratici su come fronteggiare inviti a pranzo, compleanni e momenti di convivialità a tavola. In altre parole, ho definito il mio blog “Family friendly” perché mi rivolgo principalmente alle famiglie che seguono una dieta alimentare priva di proteine del latte vaccino e hanno quindi bisogno di trovare risposta a varie esigenze dettate dal trovarsi in questa condizione.
Come definiresti la tua cucina ?
Trovo che la mia cucina sia semplice ovvero leggera ma soprattutto veloce, perché come tutti, ho pochissimo tempo per cucinare e quindi spesso la mia preferenza va per cibi che non richiedono tempi di preparazione lunghi.
Cosa ti seduce in una ricetta ?
Le ricette che apprezzo maggiormente sono senza dubbio quelle realizzate con ingredienti di qualità, olio extravergine di oliva in primis e poi senza dubbio non resisto al fascino dell’ingrediente insolito così come di una presentazione particolare o creativa in grado di far apprezzare il piatto anche a un bambino.
Nel tuo blog dici di privilegiare le ricette senza latticini e possibilmente il più sane possibile. Che consiglio daresti ai nostri lettori per realizzare delle simili ricette?
Io credo che il segreto per ottenere una buon risultato consista nell’uso di materie prime di qualità. Inoltre una cosa che spesso si sottovaluta è che per fare dei biscotti o un plumcake o delle crostatine con la frutta si impiega davvero poco tempo e si realizza un prodotto privi di conservanti e additivi e, non da ultimo, si prova l’ineguagliabile piacere di averlo preparato con le proprie mani.
Sei una appassionata di viaggi e del mondo arabo. La tradizione culinaria dei paesi musulmani che hai visitato ha influito sul tuo modo di cucinare?
Questa è senza dubbio la domanda alla quale rispondo con più fatica. La Sicilia ha ospitato (non mi piace parlare di dominazione) gli Arabi per quasi 2 secoli e questo confronto ha dato i suoi frutti anche nella cucina generando uno scambio proficuo e vicendevole di sapori, pertanto essendo siciliana, credo che le ingerenze arabe nella cucina isolana siano presenti semplicemente per ragioni storiche. Chiaramente se poi a questo dato aggiungi una passione per il mondo arabo che ti porta a viaggiare e a entrare in contatto con la cucina nordafricana e mediorientale, è chiaro che non può non lasciarti indifferente. Credo di non aver mai mangiato dolci più buoni di quelli che parlano arabo! Quando mi si chiede perché abbia studiato arabo, la mia risposta è sempre la stessa, lapidaria quasi. Per passione. Una passione per il mondo arabo che negli anni si è rinvigorita ed evoluta e va dalla musica alla lingua alla cultura e ovviamente non posso che apprezzare anche le varie tradizioni gastronomiche. Ricordo le scorpacciate di Kouskous bollente in pieno agosto a Tunisi oppure i makroud (biscotti ripieni di pasta di datteri) bollenti acquistati da un ambulante di Kairouan così come l’hummus siriano di cui parlo in un post di recente pubblicazione e infine il Cardamomo di cui era pregna la cucina della signora siriana che mi ospitava. Per concludere, non so quanto i viaggi nel mondo arabo abbiano influito sulla mia cucina ma per certo ha influito in maniera preponderante sulla mia vita a tutto tondo.
Partecipi molto spesso a dei concorsi culinari dedicati ai food bloggers. Qual'é il tuo segreto per convincere il pubblico degli amanti della cucina?
Sì, è vero, partecipo spesso perché mi piace mettermi alla prova e soprattutto colgo in queste sfide uno stimolo a creare e provare nuovi ingredienti e accostamenti. Nessun segreto, non credo di averne uno, ma per certo concentro la mia attenzione su una cucina a misura di bambino, perché prima di essere una foodblogger sono una mamma che cucina per la famiglia.
Qual è stata la tua più grande sfida culinaria ?
In termini di competizione, lo scorso giugno ho partecipato a un concorso di show cooking in cui l'aspirante chef veniva abbinato a uno chef con esperienza. Credo che sia sufficiente dire che ho dovuto preparare un piatto a base di pesce, alimento che sebbene mi piaccia, cucino molto raramente e in modo semplice! E’ stato difficile ma per fortuna avevo accanto uno chef esperto che mi ha guidata e sostenuta e, oltre ad aver imparato a cucinare un piatto prelibato ho tratto giovamento dai consigli e dalle dritte di un bravissimo chef e infine ci siamo classificati secondi.
Per te cucinare è....
Cucinare è amore, per me stessa perchè mi rilassa, mi scarica e mi fa stare bene e per le persone che amo che traggono quindi giovamento dalla cucina sia in modo indiretto sia in modo diretto dato che sono i miei degustatori ufficiali!
Un'ultima parola o un messaggio per i nostri lettori ?
Fare di necessità virtù. Io ho iniziato a leggere le etichette per essere certa di escludere le frazioni del latte e questo ha fatto scaturire in me un’attenzione maggiore nei confronti di tutti gli ingredienti . Il consiglio che do a tutti quanti – che si abbiano problemi di salute o meno – è proprio quello di leggere attentamente le etichette, di documentarsi sulla provenienza e sulla conservazione dei prodotti. Secondo me un piatto ben riuscito deriva dall’aver dosato bene gli ingredienti ma anche e soprattutto dalla qualità della materie prime impiegate.
Grazie Serenasfizievizi per aver risposto alle nostre domande. A presto!
Articolo Pubblicato da Federica - 10/06/2014
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Grazie a te, Federica!!!
Commentato da serens80