L'intervista di Carla Fasolo
Intervista realizzata da Federica
Il mio è un blog “appena nato”: è da novembre dello scorso anno che mi diletto a pubblicare i miei dolcetti.. In realtà è nato molto tempo prima ma sotto un’altra forma: ogni volta che facevo un dolce, mi segnavo su foglietti sparsi gli ingredienti e alle volte ritagliavo le foto dei dolci dai giornali per incollarle alle ricette ma la cosa era totalmente disorganizzata! Spargevo ovunque i miei fogli o mischiavo le pagine e non potevo più rifare lo stesso dolce due volte. Il problema poi, erano poi le amiche quando ti dicevano “buonissima! Mi dai la ricetta?”
Così, vedendo vari blog per la rete, ho deciso di crearne uno tutto mio, dove finalmente potevo organizzare appunti, racconti e foto.
Adesso è tutto in ordine!
Fin da bambina si è capita la mia predilezione per la preparazione dei dolci: giocavo a prepararli per le mie bambole o facevo dolcetti “finti” con le mie amichette. Adoravo le mie pentoline e all'ora del tè fantasticavo di servire ai miei peluche i pasticcini più belli mai visti prima di allora.
Poi crescendo, vedevo sempre più mia mamma impastare pizze o preparare deliziose ricette a non finire, ma era quando preparava il suo delizioso Pan di Spagna farcito con crema pasticcera che attirava maggiormente la mia attenzione. Il massimo poi era quando veniva a trovarci la nonna ed insieme a lei e alla mia mamma preparavamo i dolci più disparati, all'epoca per me sconosciuti. Questa cosa ha fatto scattare in me l’amore per la cucina in generale ma soprattutto la passione per i dolci.
La mia è una cucina che definirei senza dubbio creativa e passionale: non faccio una ricetta perché “devo” farla ma perché desidero creare in quel momento il piatto che ho in mente. Penso accada un po’ come quando cerchi di trasmettere emozioni facendo un quadro, giusto? Ecco, la stessa cosa, solo che io lo faccio con un dolce. Adoro cucinare per la famiglia ma quando penso a cucina penso subito alla parola dolce. Non perché ne vada assolutamente matta ma perché trovo che i dessert siano la parte del pranzo che rendono più felici i miei commensali. Porti a tavola un dolce particolare, non solo bello da vedere ma anche buono e sai già che concluderai il pranzo tra chiacchiere, zucchero e risate e questo per me è gratificante e mi fa venire voglia di rifarlo ancora.
All'inizio ero spaesata: mi riempivo la testa di domande, di inutili problematiche: “Due pentole? Cucine diverse? Come faccio?”
Poi piano piano è diventato tutto normale. E devo dire grazie anche alla mia famiglia che mi fa compagnia mangiando molte cose Gluten Free: capita che prepari la pizza o il pane che tra l’altro appena sfornato è delizioso. E questo è anche divertente perché crea motivo di chiacchiere in casa paragonando quale cibo sia più buono e con quale farina. Ad altre cose invece ho rinunciato io, tipo la pasta, ma per fortuna non essendone un’amante, lascio la pasta a loro. Ma è con la preparazione dei dolci che trovo la mia “dimensione”, che mi diverte e mi emoziona tutte le volte, dolci che ormai sono solo e unicamente Gluten Free: ci è voluto un po’ perché le “nostre” farine hanno una resa diversa in cucina ma una volta imparate a dosarle e lavorarle, tutto prende una forma nuova.
Non credevo ma grazie al blog ho trovato un mondo tutto nuovo: foodbloggers con molta più esperienza di me con cui è bello confrontarsi: è come parlare una lingua tutta nuova. Questo è stimolante e ti spinge a scoprire nuove ricette e nuove tecniche. E poi, grazie al blog ed ai social network, ho conosciuto nuove e simpaticissime persone, tutte unite dalla stessa passione, anche se distanti. Chi lo sa: forse un giorno ci incontreremo!
Sono contentissima che tu me l‘abbia chiesto, anche perché nel blog non ne ho ancora parlato. E’ nato tutto una sera. Ero a casa, con la mia famiglia, pronti a seguire i passi di registrazione per aprire il blog. Arrivati al momento del nome ci siamo guardati in faccia e scervellati, fino a quando tutti hanno cominciato a sparare nomi tranne me. Poi l’illuminazione, Tiramiblù appunto. E tutti l’hanno approvato e così è nato.
Tiramiblù è ovviamente un omaggio al dolce più amato da tutti, il Tiramisù, che poi è stato, insieme alla torta di mele, il primissimo dolce che mia mamma mi ha dato l’incarico di fare. E penso mi sia venuto veramente bene perché da quella volta ero io l’addetta al Tiramisù, in qualunque occasione: pranzi di famiglia, regali per amici o perfino mio fratello che mi chiedeva un dolcetto da portare ai colleghi nel giorno del suo compleanno. Ovviamente non volevo sottrarre "fama e gloria" ad una delle torte più famose del mondo così ho modificato il nome in qualcosa tutto mio, qualcosa che ricordasse i miei esordi in cucina, ma che al tempo stesso ricordasse la libertà di creare.
Qual è? Quali sono forse!! Uova, burro e zucchero la fanno da padroni a casa mia, ma se ne devo scegliere uno solo, scelgo indubbiamente il cioccolato fondente: è già buono così ma se lo sciogli lo trasformi in incredibili e infinite ricette, quelle che io chiamo “del buon’umore”.
Ovviamente è un sogno ma se posso davvero raccontarlo vorrei che fosse un sogno tutto dolce: la “pasticceria” ora è solo un hobby per me e nella vita reale faccio l’impiegata, ma vorrei che questa passione diventasse qualcosa di più. Sarei felicissima di giocare tutti i giorni con zucchero e farina, perché è quello che amo di più. Ma purtroppo rimane un sogno nel cassetto ed io non so ancora come tirarlo fuori.
Cucinare è .. un mucchio di cose. E’ un mondo parallelo dove io non vedo l'ora di andare in cucina a dosare, pesare, mischiare ed infornare. Adoro preparare un dolce nuovo, sperimentare nuovi gusti e nuove tecniche di preparazione. Il risultato finale mi lascia a bocca aperta ogni volta: ingredienti base come uova, zucchero e farina mescolati nelle giuste dosi o alle giuste temperature, insieme ad altri ingredienti che variano a seconda della preparazione, danno vita ad un dolce unico e delizioso. Questo mi mette allegria e mi spinge a provare ancora e ancora, a sperimentare nuove ricette di quel mondo in cui ho ancora tanto da imparare.
Il mio consiglio è di vivere la cucina con amore: cucinare per le persone che ami vuol dire aver cura del dettaglio e della freschezza degli ingredienti. In questo modo, nei tuoi piatti trasmetti lo stesso amore che ci metti per prepararli. E poi, un pizzico di fantasia e coraggio: non aver paura di sbagliare perché la pasticceria è un mondo meraviglioso, tutto da imparare, giorno dopo giorno.
Abbiamo intervistato Carla Fasolo!
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Ciao Carla Fasolo, raccontaci...
Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog ?
Il mio è un blog “appena nato”: è da novembre dello scorso anno che mi diletto a pubblicare i miei dolcetti.. In realtà è nato molto tempo prima ma sotto un’altra forma: ogni volta che facevo un dolce, mi segnavo su foglietti sparsi gli ingredienti e alle volte ritagliavo le foto dei dolci dai giornali per incollarle alle ricette ma la cosa era totalmente disorganizzata! Spargevo ovunque i miei fogli o mischiavo le pagine e non potevo più rifare lo stesso dolce due volte. Il problema poi, erano poi le amiche quando ti dicevano “buonissima! Mi dai la ricetta?”
Così, vedendo vari blog per la rete, ho deciso di crearne uno tutto mio, dove finalmente potevo organizzare appunti, racconti e foto.
Adesso è tutto in ordine!
Come è cominciata la tua storia d'amore con la cucina ?
Fin da bambina si è capita la mia predilezione per la preparazione dei dolci: giocavo a prepararli per le mie bambole o facevo dolcetti “finti” con le mie amichette. Adoravo le mie pentoline e all'ora del tè fantasticavo di servire ai miei peluche i pasticcini più belli mai visti prima di allora.
Poi crescendo, vedevo sempre più mia mamma impastare pizze o preparare deliziose ricette a non finire, ma era quando preparava il suo delizioso Pan di Spagna farcito con crema pasticcera che attirava maggiormente la mia attenzione. Il massimo poi era quando veniva a trovarci la nonna ed insieme a lei e alla mia mamma preparavamo i dolci più disparati, all'epoca per me sconosciuti. Questa cosa ha fatto scattare in me l’amore per la cucina in generale ma soprattutto la passione per i dolci.
Come definiresti la tua cucina ?
La mia è una cucina che definirei senza dubbio creativa e passionale: non faccio una ricetta perché “devo” farla ma perché desidero creare in quel momento il piatto che ho in mente. Penso accada un po’ come quando cerchi di trasmettere emozioni facendo un quadro, giusto? Ecco, la stessa cosa, solo che io lo faccio con un dolce. Adoro cucinare per la famiglia ma quando penso a cucina penso subito alla parola dolce. Non perché ne vada assolutamente matta ma perché trovo che i dessert siano la parte del pranzo che rendono più felici i miei commensali. Porti a tavola un dolce particolare, non solo bello da vedere ma anche buono e sai già che concluderai il pranzo tra chiacchiere, zucchero e risate e questo per me è gratificante e mi fa venire voglia di rifarlo ancora.
Carla, ho trovato l' "about" del tuo blog veramente simpaticissimo e vero! Sei celiaca ma a differenza di tante altre blogger cucini tanto, tanto, tanto (come dici tu) per i tuoi cari che non sono celiachi. Come vivi il tuo essere celiaca e come cerchi di darti qualche piacere goloso anche tu?
All'inizio ero spaesata: mi riempivo la testa di domande, di inutili problematiche: “Due pentole? Cucine diverse? Come faccio?”
Poi piano piano è diventato tutto normale. E devo dire grazie anche alla mia famiglia che mi fa compagnia mangiando molte cose Gluten Free: capita che prepari la pizza o il pane che tra l’altro appena sfornato è delizioso. E questo è anche divertente perché crea motivo di chiacchiere in casa paragonando quale cibo sia più buono e con quale farina. Ad altre cose invece ho rinunciato io, tipo la pasta, ma per fortuna non essendone un’amante, lascio la pasta a loro. Ma è con la preparazione dei dolci che trovo la mia “dimensione”, che mi diverte e mi emoziona tutte le volte, dolci che ormai sono solo e unicamente Gluten Free: ci è voluto un po’ perché le “nostre” farine hanno una resa diversa in cucina ma una volta imparate a dosarle e lavorarle, tutto prende una forma nuova.
Qual è la più bella esperienza che hai fatto grazie al tuo blog ?
Non credevo ma grazie al blog ho trovato un mondo tutto nuovo: foodbloggers con molta più esperienza di me con cui è bello confrontarsi: è come parlare una lingua tutta nuova. Questo è stimolante e ti spinge a scoprire nuove ricette e nuove tecniche. E poi, grazie al blog ed ai social network, ho conosciuto nuove e simpaticissime persone, tutte unite dalla stessa passione, anche se distanti. Chi lo sa: forse un giorno ci incontreremo!
Perché hai scelto il nome "Tiramiblù" come titolo del tuo blog? Questo ha un significato speciale per te?
Sono contentissima che tu me l‘abbia chiesto, anche perché nel blog non ne ho ancora parlato. E’ nato tutto una sera. Ero a casa, con la mia famiglia, pronti a seguire i passi di registrazione per aprire il blog. Arrivati al momento del nome ci siamo guardati in faccia e scervellati, fino a quando tutti hanno cominciato a sparare nomi tranne me. Poi l’illuminazione, Tiramiblù appunto. E tutti l’hanno approvato e così è nato.
Tiramiblù è ovviamente un omaggio al dolce più amato da tutti, il Tiramisù, che poi è stato, insieme alla torta di mele, il primissimo dolce che mia mamma mi ha dato l’incarico di fare. E penso mi sia venuto veramente bene perché da quella volta ero io l’addetta al Tiramisù, in qualunque occasione: pranzi di famiglia, regali per amici o perfino mio fratello che mi chiedeva un dolcetto da portare ai colleghi nel giorno del suo compleanno. Ovviamente non volevo sottrarre "fama e gloria" ad una delle torte più famose del mondo così ho modificato il nome in qualcosa tutto mio, qualcosa che ricordasse i miei esordi in cucina, ma che al tempo stesso ricordasse la libertà di creare.
Qual è l'ingrediente dal quale non ti separeresti mai ?
Qual è? Quali sono forse!! Uova, burro e zucchero la fanno da padroni a casa mia, ma se ne devo scegliere uno solo, scelgo indubbiamente il cioccolato fondente: è già buono così ma se lo sciogli lo trasformi in incredibili e infinite ricette, quelle che io chiamo “del buon’umore”.
Qual è il tuo sogno culinario nel cassetto?
Ovviamente è un sogno ma se posso davvero raccontarlo vorrei che fosse un sogno tutto dolce: la “pasticceria” ora è solo un hobby per me e nella vita reale faccio l’impiegata, ma vorrei che questa passione diventasse qualcosa di più. Sarei felicissima di giocare tutti i giorni con zucchero e farina, perché è quello che amo di più. Ma purtroppo rimane un sogno nel cassetto ed io non so ancora come tirarlo fuori.
Per te cucinare è....
Cucinare è .. un mucchio di cose. E’ un mondo parallelo dove io non vedo l'ora di andare in cucina a dosare, pesare, mischiare ed infornare. Adoro preparare un dolce nuovo, sperimentare nuovi gusti e nuove tecniche di preparazione. Il risultato finale mi lascia a bocca aperta ogni volta: ingredienti base come uova, zucchero e farina mescolati nelle giuste dosi o alle giuste temperature, insieme ad altri ingredienti che variano a seconda della preparazione, danno vita ad un dolce unico e delizioso. Questo mi mette allegria e mi spinge a provare ancora e ancora, a sperimentare nuove ricette di quel mondo in cui ho ancora tanto da imparare.
Un'ultima parola o un messaggio per i nostri lettori ?
Il mio consiglio è di vivere la cucina con amore: cucinare per le persone che ami vuol dire aver cura del dettaglio e della freschezza degli ingredienti. In questo modo, nei tuoi piatti trasmetti lo stesso amore che ci metti per prepararli. E poi, un pizzico di fantasia e coraggio: non aver paura di sbagliare perché la pasticceria è un mondo meraviglioso, tutto da imparare, giorno dopo giorno.
Grazie Carla Fasolo per aver risposto alle nostre domande. A presto!
Articolo Pubblicato da Federica - 12/08/2014
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