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L'intervista di Paola Sabino



Intervista realizzata da Federica Intervista realizzata da Federica

Abbiamo intervistato Paola Sabino!

Visita il blog: Fairies' Kitchen.


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Ciao Paola Sabino, raccontaci...


Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog ?


La voglia di condividere la mia passione e di raccontarmi in uno spazio tutto mio. Già prima di aprire il blog scrivevo in una community, ma il blog mi ha permesso di crescere e imparare tantissime cose nuove, superando, di volta in volta, limiti e paure.

Come è cominciata la tua storia d'amore con la cucina ?


E' cominciata a soli 8 anni, quando aiutavo mia madre nella preparazione delle pastiere o di altri dolci.
Mi incantavo letteralmente a vedere quegli sbuffi di farina e granelli di zucchero diventare una torta.
Dopo poco, da piccola assistente, cominciai io a prendere il frullino e a preparare i miei dolci preferiti.

Come definiresti la tua cucina ?


Varia e curiosa. La curiosità verso gli ingredienti e preparazioni particolari mi spinge a portare in tavola sempre cose nuove e diverse.
Ecco perché spazio dai sapori "nostri" a piatti più particolari.

Perché hai scelto il nome "Fairies' Kitchen" come titolo del tuo blog?


Tempo fa avrei detto perché mi piacciono le fate.
Oggi dico perché la cucina è una magia. E chi meglio delle fate può compierla?

Qual è la più bella esperienza che hai fatto grazie al tuo blog ?


Incontrare altre foodblogger e questo è avvenuto due volte: in pizzeria e durante un evento.
E' bellissimo dare un volto e una voce a persone di cui per anni hai solo letto parole su una pagina web e perdersi in mille chiacchiere sul cibo e sulla cucina, su una ricetta in particolare, su attrezzi, ecc..

Sei una dietista e nutrizionista e foodblogger allo stesso tempo. Come riesci a legare queste due passioni della tua vita fuori e dentro la cucina?


Durante gli anni di università, una nostra tutor ci ripeteva un mantra: "se non sapete cucinare vi sarà difficile fare le diete. Amate il cibo e trasmettete questo amore a chi si rivolge a voi".
Ed è quello che faccio. Dopo un rapporto difficilissimo con il cibo, oggi ho raggiunto un equilibrio, che mi fa approcciare alla cucina in maniera consapevole. E il momento più importante è quello della spesa.
Cerco sempre prodotti di stagione e leggo tutte, e dico tutte, le etichette di quello che acquisto, scelgo, quando possibile, prodotti bio e a km 0.
Noi siamo ciò che mangiamo, ma, come ho letto da qualche parte, anche quello che compriamo e cuciniamo.
E non è difficile poi trovare ricette light o dietetiche, che sono poi le stesse che propongo ai miei pazienti, perché ho sempre sostenuto che la dieta è uno stile alimentare, non un periodo a scadenza di digiuno protratto o di pollo con insalatina.

Sbrirciando il tuo blog mi sono accorta che hai fatto qualche esperimento di cake design (ottimi esperimenti direi). Come è nata questa passione per il cakesesign e che consiglio daresti a coloro che come te si stanno avvicinado a questa tendenza culinaria?


Questa passione è nata sempre per lo stesso motivo: la curiosità.
Vedevo queste torte bellissime in giro e un giorno mi sono voluta cimentare.
Tra l'altro ho lavorato spesso paste sintetiche, tipo il fimo, e quindi il passaggio da queste a una pasta commestibile è stato abbastanza naturale. Essendo alle prime armi, però, non saprei dare consigli.
L'unica cosa che posso dire è di armarsi di pazienza (a volte per preparare le mie torte ci metto anche tre giorni) e di fantasia e provare, provare, provare.

Qual è stata la tua più grande sfida culinaria ?


Ricordo che le prime volte che mi provavo in cucina, mio padre, dopo aver assaggiato i vari dolcetti che di volta in volta gli propinavo, mi disse: "Ok, sono buoni, ma per me sarai veramente brava quando imparerai a fare la pastiera come tua madre!".
Per anni è stato il mio cruccio. Poi a 21 anni sono andata a vivere fuori Napoli e, una volta che i miei vennero a trascorrere a casa mia le vacanze pasquali, proposi proprio la pastiera.
Osservavo mio padre in religioso silenzio quando a un certo punto mi dice: "Forse è anche più buona di quella di tua madre". Non immaginate la gioia.

Per te cucinare è....


Un atto d'amore. Cucino per me, ma soprattutto per gli altri. Per strappargli un sorriso, per coccolarli, per farli sentire speciale.
E vederli sorridere è la cosa che mi gratifica di più.

Un'ultima parola o un messaggio per i nostri lettori ?


Vi lascio con quello che direbbe Julia Child: "impara a cucinare, prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura. Ma soprattutto divertiti‘.
E soprattutto, fatelo con amore.



Grazie Paola Sabino per aver risposto alle nostre domande. A presto!
Articolo Pubblicato da Federica - 04/09/2014



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