L'intervista di Vittorio Caselli, The Noodlover
Intervista di Silvia
La cucina ha sempre fatto parte di me, solo che non avevo ancora capito la sua importanza. Cucinavo tutti i giorni per necessità e solo durante il weekend mi concedevo qualche ricetta più particolare. Poi la voglia di sperimentare e approfondire si è fatta sempre più spazio finché non ho capito che avrei dovuto ritagliarmi un posto più ampio. Ho voluto quindi crearmi uno spazio dove poter approfondire il mondo della cucina ma anche del web e della fotografia e pian piano Noodloves è diventato una scusa per conoscere sempre più cose e cucinare ogni volta che posso. Quello che prima era un passatempo adesso è diventato una parte di me che mi influenza inevitabilmente nella vita di tutti i giorni.
Sapere di essere circondato da persone che condividono la mia stessa passione e di poter dare al mondo qualcosa di mio è una sensazione bellissima. Poter crescere articolo dopo articolo e ricetta dopo ricetta mi fa sentire vivo e felice.
Il nome di un blog è la sua anima, il tema ricorrente degli articoli. In qualche modo.
Per me era importante scegliere un nome che rispecchiasse non la natura della mia cucina ma la mia "ragione". Chi capisce il significato del nome spesso è portato a pensare che le mie ricette ruotino attorno agli spaghetti (noodles) ma non è così. Questa pasta è stata un trampolino di lancio, quel "qualcosa" che mi ha preso per la gola ma che poi mi ha fatto scoprire un mondo meraviglioso. Sempre nuovo e dalle infinite possibilità.
Ecco che "noodloves" diventa il mio mantra. L'amore (love) che mi spinge a cucinare, che nasce per gola ma che si sviluppa per tanti altri motivi.
È un po' come l'amore immaturo e maturo in psicologia. All'inizio il cibo si ama per necessità, perché ne abbiamo bisogno per vivere. Solo dopo ci rendiamo conto che ne abbiamo bisogno perché lo amiamo.
In continua crescita. Mi piacciono i piatti della tradizione ma allo stesso tempo amo la cucina straniera, soprattutto quella orientale (senza contare che sono un gran goloso e che quindi mi piace cucinare quasi tutto).
Quando sono ai fornelli non ho un tema ricorrente ma mi lascio trasportare da quello che sento dentro. A volte sono ricette prese dal web, altre volte sono piatti che ho mangiato in prima persona. Ci sono volte che addirittura mi saltano in testa all'improvviso, mentre sono alle prese con tutt'altro. In qualunque modo esse nascano, devono crescere, essere personalizzate e perfezionate.
Le sue enormi potenzialità. Quasi tutti i libri di cucina che ho a casa sono manuali e non ricettari. Le ricette sono delle linee guida meravigliose e molto utili ma non bisogna fermarsi al procedimento in bianco e nero. Si apre il frigo e si vede cosa si ha. Si tolgono gli ingredienti che proprio non ci vanno giù e si modificano le quantità a seconda del gusto personale. Il bello della cucina è la creatività, se vogliamo regole precise affidiamoci alla matematica.
Ogni libro che ho comprato e consigliato sul mio blog ha i suoi pregi e difetti. Se dovessi sceglierne uno sarebbe sicuramente un manuale scolastico, così da poter imparare le basi della cucina e applicarle al proprio gusto e le proprie inclinazioni.
Per scrivere un articolo consulto sempre tutti i miei libri e le informazioni sul web ma forse quello che più mi aiuta è "Il Libro di Cucina" di Antonini e Torrigiani (Hoepli). È molto preciso e schematico pur mantenendo un linguaggio alla portata di tutti. L'ho scoperto tra i libri del Gambero Rosso ed essendo scritto per le scuole alberghiere l'ho subito comprato. Molto bello anche Scuola di Cucina (Le Cordon Bleu) e Mangiamondo, un ricettario con più di 5000 ricette da tutto il mondo.
Posso dire il palato? Io amo le persone che assaggiano almeno cinque volte il piatto che stanno cucinando e che ne aggiustano i sapori a seconda dell'esigenza. Non sopporto, invece, le persone che alzano la pasta basandosi solo sui tempi di cottura sulla confezione.
Se poi parliamo di utensile che si trova al supermercato allora sicuramente la frusta. È indispensabile per i dolci, un po' meno per il salato eppure la prendi in mano e ti senti cuoco. Questa è la cosa più importante, tutto il resto è solo esperienza.
Uova, latte, farina, olio e... Spaghetti (of course)! Per fare un buon piatto basta poco; a volte quelli migliori nascono da quello che abbiamo in dispensa. Se poi pensate che sono amante dei carboidrati allora la domanda diventa abbastanza scontata. Datemi un piatto di pasta, una pizza o un panino e sono vostro. Completamente.
Cavatelli con cozze e salsiccia sbriciolata serviti al coccio. Era estate, avevo più o meno 15 anni e mi svegliai letteralmente con questa idea nella testa. Ero un po' spaventato dall'accostamento (troppo futuristico per me all'epoca) ma il sapore che ne uscì era speciale. La pasta cotta nell'acqua filtrata delle cozze e il sugo arricchito da pomodorini e prezzemolo.. Se solo ci penso mi viene l'acquolina.
Ho intenzione di pubblicare la ricetta questo inverno e sicuramente ne seguiranno molte altre quindi.. Seguite il blog! ( :P )
Vivere, sognare, creare, crescere. Rendere felici le persone e noi stessi.
Cucinare è quella cosa che ti permette di entrare in cucina alle 3 di notte per preparare delle brioches sapendo che la mattina dopo ti sveglierai con dei cornetti caldi e morbidi. Anche se gli occhi sembrano chiudersi, ti rendi conto che in qualche modo sei perfettamente lucido perché in quel momento sei felice e appagato.
Siate creativi. Lasciatevi trasportare da quella sensazione nel petto quando pensate a una nuova ricetta e cucinate. Qualunque cosa vogliate ma fatelo. Studiate le basi della cucina (anche e soprattutto dal punto di vista chimico etc) e applicatele alla fantasia più selvaggia.
Circondatevi di persone che appoggiano la vostra passione, che la condividono e che sono perfettamente in grado di criticare i vostri errori. Trovate la vostra strada e seguitela.
Abbiamo intervistato Vittorio Caselli, The Noodlover!
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Ciao Vittorio Caselli, The Noodlover, raccontaci...
Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog ?
La cucina ha sempre fatto parte di me, solo che non avevo ancora capito la sua importanza. Cucinavo tutti i giorni per necessità e solo durante il weekend mi concedevo qualche ricetta più particolare. Poi la voglia di sperimentare e approfondire si è fatta sempre più spazio finché non ho capito che avrei dovuto ritagliarmi un posto più ampio. Ho voluto quindi crearmi uno spazio dove poter approfondire il mondo della cucina ma anche del web e della fotografia e pian piano Noodloves è diventato una scusa per conoscere sempre più cose e cucinare ogni volta che posso. Quello che prima era un passatempo adesso è diventato una parte di me che mi influenza inevitabilmente nella vita di tutti i giorni.
Sapere di essere circondato da persone che condividono la mia stessa passione e di poter dare al mondo qualcosa di mio è una sensazione bellissima. Poter crescere articolo dopo articolo e ricetta dopo ricetta mi fa sentire vivo e felice.
Il nome del tuo blog "noodloves" è l'unione tra le parole "noodle" et "love": come ti è venuta questa idea ?
Il nome di un blog è la sua anima, il tema ricorrente degli articoli. In qualche modo.
Per me era importante scegliere un nome che rispecchiasse non la natura della mia cucina ma la mia "ragione". Chi capisce il significato del nome spesso è portato a pensare che le mie ricette ruotino attorno agli spaghetti (noodles) ma non è così. Questa pasta è stata un trampolino di lancio, quel "qualcosa" che mi ha preso per la gola ma che poi mi ha fatto scoprire un mondo meraviglioso. Sempre nuovo e dalle infinite possibilità.
Ecco che "noodloves" diventa il mio mantra. L'amore (love) che mi spinge a cucinare, che nasce per gola ma che si sviluppa per tanti altri motivi.
È un po' come l'amore immaturo e maturo in psicologia. All'inizio il cibo si ama per necessità, perché ne abbiamo bisogno per vivere. Solo dopo ci rendiamo conto che ne abbiamo bisogno perché lo amiamo.
Come definiresti la tua cucina ?
In continua crescita. Mi piacciono i piatti della tradizione ma allo stesso tempo amo la cucina straniera, soprattutto quella orientale (senza contare che sono un gran goloso e che quindi mi piace cucinare quasi tutto).
Quando sono ai fornelli non ho un tema ricorrente ma mi lascio trasportare da quello che sento dentro. A volte sono ricette prese dal web, altre volte sono piatti che ho mangiato in prima persona. Ci sono volte che addirittura mi saltano in testa all'improvviso, mentre sono alle prese con tutt'altro. In qualunque modo esse nascano, devono crescere, essere personalizzate e perfezionate.
Cosa ti seduce in una ricetta ?
Le sue enormi potenzialità. Quasi tutti i libri di cucina che ho a casa sono manuali e non ricettari. Le ricette sono delle linee guida meravigliose e molto utili ma non bisogna fermarsi al procedimento in bianco e nero. Si apre il frigo e si vede cosa si ha. Si tolgono gli ingredienti che proprio non ci vanno giù e si modificano le quantità a seconda del gusto personale. Il bello della cucina è la creatività, se vogliamo regole precise affidiamoci alla matematica.
Sul tuo blog hai dato spazio alla tua libreria gastronomica: quale libro, tra quelli che preferisci, consiglieresti ai nostri lettori ?
Ogni libro che ho comprato e consigliato sul mio blog ha i suoi pregi e difetti. Se dovessi sceglierne uno sarebbe sicuramente un manuale scolastico, così da poter imparare le basi della cucina e applicarle al proprio gusto e le proprie inclinazioni.
Per scrivere un articolo consulto sempre tutti i miei libri e le informazioni sul web ma forse quello che più mi aiuta è "Il Libro di Cucina" di Antonini e Torrigiani (Hoepli). È molto preciso e schematico pur mantenendo un linguaggio alla portata di tutti. L'ho scoperto tra i libri del Gambero Rosso ed essendo scritto per le scuole alberghiere l'ho subito comprato. Molto bello anche Scuola di Cucina (Le Cordon Bleu) e Mangiamondo, un ricettario con più di 5000 ricette da tutto il mondo.
Qual è l'utensile culinario dal quale non ti separeresti mai ?
Posso dire il palato? Io amo le persone che assaggiano almeno cinque volte il piatto che stanno cucinando e che ne aggiustano i sapori a seconda dell'esigenza. Non sopporto, invece, le persone che alzano la pasta basandosi solo sui tempi di cottura sulla confezione.
Se poi parliamo di utensile che si trova al supermercato allora sicuramente la frusta. È indispensabile per i dolci, un po' meno per il salato eppure la prendi in mano e ti senti cuoco. Questa è la cosa più importante, tutto il resto è solo esperienza.
Quali sono i 5 ingredienti indispensabili alla tua cucina ?
Uova, latte, farina, olio e... Spaghetti (of course)! Per fare un buon piatto basta poco; a volte quelli migliori nascono da quello che abbiamo in dispensa. Se poi pensate che sono amante dei carboidrati allora la domanda diventa abbastanza scontata. Datemi un piatto di pasta, una pizza o un panino e sono vostro. Completamente.
Qual è stata la tua più grande riuscita culinaria ?
Cavatelli con cozze e salsiccia sbriciolata serviti al coccio. Era estate, avevo più o meno 15 anni e mi svegliai letteralmente con questa idea nella testa. Ero un po' spaventato dall'accostamento (troppo futuristico per me all'epoca) ma il sapore che ne uscì era speciale. La pasta cotta nell'acqua filtrata delle cozze e il sugo arricchito da pomodorini e prezzemolo.. Se solo ci penso mi viene l'acquolina.
Ho intenzione di pubblicare la ricetta questo inverno e sicuramente ne seguiranno molte altre quindi.. Seguite il blog! ( :P )
Per te cucinare è....
Vivere, sognare, creare, crescere. Rendere felici le persone e noi stessi.
Cucinare è quella cosa che ti permette di entrare in cucina alle 3 di notte per preparare delle brioches sapendo che la mattina dopo ti sveglierai con dei cornetti caldi e morbidi. Anche se gli occhi sembrano chiudersi, ti rendi conto che in qualche modo sei perfettamente lucido perché in quel momento sei felice e appagato.
Un'ultima parola o un messaggio per i nostri lettori ?
Siate creativi. Lasciatevi trasportare da quella sensazione nel petto quando pensate a una nuova ricetta e cucinate. Qualunque cosa vogliate ma fatelo. Studiate le basi della cucina (anche e soprattutto dal punto di vista chimico etc) e applicatele alla fantasia più selvaggia.
Circondatevi di persone che appoggiano la vostra passione, che la condividono e che sono perfettamente in grado di criticare i vostri errori. Trovate la vostra strada e seguitela.
Grazie Vittorio Caselli, The Noodlover per aver risposto alle nostre domande. A presto!
Articolo Pubblicato da Silvia - 14/08/2013
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Grazie mille, mi fa piacere! :D
Commentato da Vittorio Caselli, NOODLOVES.IT
Mi ha semplicemente fatto venire una grande voglia di cucinare!!!
Commentato da palazzianna