L'intervista di Tamara Marongiu
Intervista realizzata da Federica
Inizialmente avevo deciso di aprire un blog legato al mondo della fotografia, altra passione che coltivo da anni, sucessivamente ho pensato che potesse invece avere senso unire il mio amore per i dolci a quello per la fotografia. Questo blog nasce da due grandi amori che vanno a braccetto e sono strettamente legati tra loro.
La mia voglia di comunicare è tanta e attraverso le ricette e le immagini riesco a far parlare una parte di me.
Il mio blog racconta chi sono in ogni sua piccola sfumatura
Parte della mia famiglia ha origini meridionali e l'amore per il buon cibo insieme ai lunghi pranzi ricchi di ogni leccornia dolce e salata sono sicuramente state le basi su cui è nata la mia passione per la cucina a 360 gradi.
Amo quindi la cucina in generale, perchè mi piace mangiare e per la convivialità che si crea quando si è tutti seduti a tavola.
Nel corso degli anni ho però scoperto quanto mi piacesse essere "quella" che tutti ringraziavano perchè chiudeva il pranzo o la cena portando un dolce. Da qui mi sono fatta carico di questo "sacrificio" e ho coinvolto amici e parenti a farmi da tester tutte le volte che sperimentavo un nuovo dolce.
Oggi, a detta loro, se ci sono io significa che c'è anche il dolce!
La mia cucina parla di me.
I miei dolci raccontano chi sono in quel preciso momento.
Come definirei la mia cucina? Di base una cucina semplice fatta di curiosità e tanta voglia di scoprire e sperimentare.
Il nome del blog non è stata una scelta casuale.
La capretta è un animale in cui mi rivedo molto, testarda e tenace, ma al tempo stesso dolce e giocherellona.
Rossa perchè è stato ed è attualmente il colore dei miei capelli, il rosso da sempre è un colore che amo e in cui mi ci rivedo molto.
Ad oggi le belle esperienze che mi ha regalato il mio blog sono i miei lettori e il loro interesse nel seguirmi.
Sapere che mi leggono e che hanno voglia di provare la ricetta da me pubblicata mi da una grande soddisfazione e tanta voglia di continuare ad arricchire il mio diario virtuale.
In futuro spero di fare tante altre belle esperienze legate al blog
Fare foto, così come cucinare, non è una cosa semplice, ma nemmeno impossibile.
Credo che per riuscire bene basti avere pazienza e voglia di imparare, passare del tempo studiando metodi e tecniche per la food photography è fondamentale.
Io stessa ancora oggi mi rendo conto di avere un mondo di traguardi e obbiettivi che devo ancora raggiungere.
Seguo tantissimi food blog, italiani e non, e da li prendo spunto per poi arrivare a creare la mia composizione personale.
Ci sono volte in cui mi basta osservare il dolce finito per qualche minuto e dai suoi colori e dai profumi che emana intravedo la scena(fotografica) in cui lo voglio immortalare. Da qui parto a costruire il mio mini set fotografico.
Come potrei vivere senza pasta!
Un piatto di pasta mi rende felice e mi appaga tanto quanto un dolce.
A casa mia un piatto di pasta non mancava mai e soprattutto non mancava per nessuno.
Adoro la pasta con le sarde, i malloreddus, la pasta al pesto, la carbonara...adoro la pasta con ogni cosa e in ogni versione, ma se dovessi esprimere una preferenza andrei sicuramente sugli spaghetti al filetto.
Ho mangiato per la prima volta questa pasta a casa del mio ragazzo, sua mamma è la regina della pasta con il filetto(io ancora oggi non riesco a farla uguale alla sua), alla vista si presenta come un semplice piatto di spaghetti con il pomodoro...ma è solo mangiandone la prima forchettata che ci si rende conto che il filetto( fatto con i pelati) ha tutto un altro gusto.
Della tradizione culinaria sarda amo in particolare la capacità che hanno di valorizzare la terra e i prodotti che essa offre.
In molte zone della Sardegna si possono mangiare ancora piatti preparati con gli stessi ingredienti e le stesse modalità di 50anni fa.
Ho un profondo rispetto per la capacità degli isolani di mantenere vive le tradizioni e di affidarsi ai prodotti che giungono sulle nostre tavole grazie a sole, vento e sudore.
La Sardegna ha dei profumi inconfodibili e il gusto unico di un'isola ricca di tante specialità culinarie.
Quando ho la possibilità di tornare in questa terra magnifica, sfrutto sempre l'occasione per riempire la valigia di ogni ben di dio.
Per me cucinare è una forma diversa dalle parole per esprimersi.
Potrei definire il cucinare come il parlare, i miei dolci dicono sempre qualcosa, bisogna solo avere la sensibilità di coglierne le sfumature.
Anche se ce lo saremo tutti sentiti dire un milione di volte, io ve lo ricordo lo stesso: coltivate con impegno e amore le vostre passioni.
Le passioni sono le ali che ci permettono di volare in alto e tenere testa anche ai colpi più duri.
Abbiamo intervistato Tamara Marongiu!
Visita il blog: Capretta rossa.
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Ciao Tamara Marongiu, raccontaci...
Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog ?
Inizialmente avevo deciso di aprire un blog legato al mondo della fotografia, altra passione che coltivo da anni, sucessivamente ho pensato che potesse invece avere senso unire il mio amore per i dolci a quello per la fotografia. Questo blog nasce da due grandi amori che vanno a braccetto e sono strettamente legati tra loro.
La mia voglia di comunicare è tanta e attraverso le ricette e le immagini riesco a far parlare una parte di me.
Il mio blog racconta chi sono in ogni sua piccola sfumatura
Come è cominciata la tua storia d'amore con la cucina ?
Parte della mia famiglia ha origini meridionali e l'amore per il buon cibo insieme ai lunghi pranzi ricchi di ogni leccornia dolce e salata sono sicuramente state le basi su cui è nata la mia passione per la cucina a 360 gradi.
Amo quindi la cucina in generale, perchè mi piace mangiare e per la convivialità che si crea quando si è tutti seduti a tavola.
Nel corso degli anni ho però scoperto quanto mi piacesse essere "quella" che tutti ringraziavano perchè chiudeva il pranzo o la cena portando un dolce. Da qui mi sono fatta carico di questo "sacrificio" e ho coinvolto amici e parenti a farmi da tester tutte le volte che sperimentavo un nuovo dolce.
Oggi, a detta loro, se ci sono io significa che c'è anche il dolce!
Come definiresti la tua cucina ?
La mia cucina parla di me.
I miei dolci raccontano chi sono in quel preciso momento.
Come definirei la mia cucina? Di base una cucina semplice fatta di curiosità e tanta voglia di scoprire e sperimentare.
Perché hai scelto il nome « Capretta rossa» come titolo del tuo blog? Questo titolo ha un significato speciale per te?
Il nome del blog non è stata una scelta casuale.
La capretta è un animale in cui mi rivedo molto, testarda e tenace, ma al tempo stesso dolce e giocherellona.
Rossa perchè è stato ed è attualmente il colore dei miei capelli, il rosso da sempre è un colore che amo e in cui mi ci rivedo molto.
Qual è la più bella esperienza che hai fatto grazie al tuo blog ?
Ad oggi le belle esperienze che mi ha regalato il mio blog sono i miei lettori e il loro interesse nel seguirmi.
Sapere che mi leggono e che hanno voglia di provare la ricetta da me pubblicata mi da una grande soddisfazione e tanta voglia di continuare ad arricchire il mio diario virtuale.
In futuro spero di fare tante altre belle esperienze legate al blog
Le tue foto sono magnifiche : che consiglio daresti ai nostri lettori per riuscire a fare delle belle foto ?
Fare foto, così come cucinare, non è una cosa semplice, ma nemmeno impossibile.
Credo che per riuscire bene basti avere pazienza e voglia di imparare, passare del tempo studiando metodi e tecniche per la food photography è fondamentale.
Io stessa ancora oggi mi rendo conto di avere un mondo di traguardi e obbiettivi che devo ancora raggiungere.
Seguo tantissimi food blog, italiani e non, e da li prendo spunto per poi arrivare a creare la mia composizione personale.
Ci sono volte in cui mi basta osservare il dolce finito per qualche minuto e dai suoi colori e dai profumi che emana intravedo la scena(fotografica) in cui lo voglio immortalare. Da qui parto a costruire il mio mini set fotografico.
Nella tua presentazione dici di amare i primi e la pasta. Qual é il tuo primo piatto preferito e cosa ha di speciale per te?
Come potrei vivere senza pasta!
Un piatto di pasta mi rende felice e mi appaga tanto quanto un dolce.
A casa mia un piatto di pasta non mancava mai e soprattutto non mancava per nessuno.
Adoro la pasta con le sarde, i malloreddus, la pasta al pesto, la carbonara...adoro la pasta con ogni cosa e in ogni versione, ma se dovessi esprimere una preferenza andrei sicuramente sugli spaghetti al filetto.
Ho mangiato per la prima volta questa pasta a casa del mio ragazzo, sua mamma è la regina della pasta con il filetto(io ancora oggi non riesco a farla uguale alla sua), alla vista si presenta come un semplice piatto di spaghetti con il pomodoro...ma è solo mangiandone la prima forchettata che ci si rende conto che il filetto( fatto con i pelati) ha tutto un altro gusto.
Ti piacerebbe vivere in Sardegna per varie ragioni. Dal punto di vista culinario cosa ti piace di questa tradizione culinaria?
Della tradizione culinaria sarda amo in particolare la capacità che hanno di valorizzare la terra e i prodotti che essa offre.
In molte zone della Sardegna si possono mangiare ancora piatti preparati con gli stessi ingredienti e le stesse modalità di 50anni fa.
Ho un profondo rispetto per la capacità degli isolani di mantenere vive le tradizioni e di affidarsi ai prodotti che giungono sulle nostre tavole grazie a sole, vento e sudore.
La Sardegna ha dei profumi inconfodibili e il gusto unico di un'isola ricca di tante specialità culinarie.
Quando ho la possibilità di tornare in questa terra magnifica, sfrutto sempre l'occasione per riempire la valigia di ogni ben di dio.
Per te cucinare è....
Per me cucinare è una forma diversa dalle parole per esprimersi.
Potrei definire il cucinare come il parlare, i miei dolci dicono sempre qualcosa, bisogna solo avere la sensibilità di coglierne le sfumature.
Un'ultima parola o un messaggio per i nostri lettori ?
Anche se ce lo saremo tutti sentiti dire un milione di volte, io ve lo ricordo lo stesso: coltivate con impegno e amore le vostre passioni.
Le passioni sono le ali che ci permettono di volare in alto e tenere testa anche ai colpi più duri.
Grazie Tamara Marongiu per aver risposto alle nostre domande. A presto!
Articolo Pubblicato da Federica - 22/05/2014
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