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Il sale fa male alla salute
Il sale da cucina è composto per il 40% di sodio. Si stima poi che il consumo di sodio, prevalentemente attraverso l'alimentazione, favorisce l'ipertensione nel 50% dei casi. Questa sensibilità al sale si stima anche che possa crescere con l'età.
Per questo è necessario fare attenzione a non mangiare cibi troppo salati nè troppo ricchi di sodio. Non a caso anche l'OMS ha inserito la riduzione del sale nell'alimentazione nel suo Piano d’azione globale per la prevenzione ed il controllo delle malattie croniche non trasmissibili . La quantità giornaliera di riferimento è pari a 5g di sale che corrispondono a 2g di sodio. In Italia, secondo gli ultimi dati statistici, il consumo si attesta sui 9,2g giornalieri, un valore troppo alto che rischia di compromettere la salute di tutti noi (pressione arteriosa, funzionalità di cuore e reni, diminuita resistenza delle ossa).
Occorre quindi prendere coscienza di quali sono gli alimenti, in particolare quelli industriali, che contengono più sale ed evitarli quando possibile.
L'ideale sarebbe sostituirli con alternative più sane. In questo articolo scoprirete quali sono queste alternative, quali gli aliementi più salati e, in fondo all'articolo, quali sono le azioni consigliate per diminuire il consumo di sale: clicca sulle frecce della foto per continuare a leggere.
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