Questi sono gli insetti che mangiate, senza saperlo
E non è affatto una cattiva notizia, viste le loro notevoli proprietà nutritive.
Thinkstock image
Ogni anno ne mangiamo, senza saperlo
Ogni anno, secondo gli studi dellAnses (Associazione nazionale di Sicurezza Alimentare) francese, sono circa 500 i grammi di insetti che ingeriamo.
No, non stiamo parlando dei moscerini che a volte ingeriamo per errore in bicicletta, ma di resti di insetti che troviamo in piccole particelle nel cibo che mangiamo!
Forse non tutti ne sono consapevoli ma in ogni caso non è un problema.
Tra gli insetti che già fanno parte della nostra alimentazione troviamo, per esempio, la cocciniglia che è un colorante naturale ed un prodotto di insetti che vivono sui cactus. Molto più numerosi sono invece i frammenti di insetti che abitano praticamente tutto cio' che mangiamo sottoforma vegetale o animale.
Le autorità ne sono ben consapevoli e, infatti, ci sono norme che impongono limiti proprio a queste quantità.
© Thinkstock
Il futuro dell'alimentazione?
Ci sono studi e specialisti che spiegano come, nel prossimo futuro, saranno proprio gli insetti una delle fonti alimentari a cui ricorreremo di più.
Per 2 ragioni, una di carattere ambientale ed una più strettamente legata alla qualità alimentare.
Da un punto di vista ambientale allevare insetti per fini di consumo comporta un dispendio di risorse energetiche infinitamente inferiore a quello che consumiamo allevando bovini o polli.
Inoltre gli insetti, ad esempio i grilli, sono ricchissimi di proteine. Se comparati al pollo o ad altre fonti più tradizionali ne contengono di più ma privo di grassi e zuccheri.
Ci abitueremo mai?
Diventerà necessario?
Lo scopriranno i nostri figli e nipoti, di certo gli insetti stanno lentamente entrando nelle abitudini alimentari dell'occidente con la nascita di locali e linee di prodotto proprio a base d'insetti.
Scopri gli altri articoli della Tribù!
Metti le mani come in figura e fai...
Col BRACCIALE A FIASCHETTO la festa è...
6 consigli di guida sicura sulla neve
Commenta questo articolo