Ingredienti
- 1 kg di polpo o polpetti
- 1 cipolla
- 1 foglia d’alloro
- olio evo q.b.
- 2-3 patate grandi
- sale grosso q.b.
Informazioni
persone 4
Difficoltà Media
Tempo di preparazione 9minuti
Tempo di cottura 30minuti
Costo Medio
Tappe di preparazione
Tappa 1
Pulire bene i polpi rivoltandone la testa e asportando la sacca in essa contenuta, gli occhi e il “becco”… oppure (come farò io la prossima volta!) fateveli pulire dal vostro pescivendolo quando li acquistate.
Tappa 2
Riempire d’acqua la pentola a pressione, e mettervi dentro una cipolla intera e la foglia d’alloro. Tappare e far bollire fino al fischio. Quindi toglierla dal fuoco, eliminare tutto il vapore tramite l’apposita valvola e aprire. Immergere il polpo per tre volte nell’acqua bollente* in questo modo: prendetelo per la testa, immergetelo fin dove arrivate (senza ustionarvi la mano!), e tiratelo fuori; ripetete l’operazione altre due volte e infine in ammollo del tutto, tappate la pentola e fatele riprendere il bollore. Dovrebbero bastare circa 20 – 30 minuti dopo il fischio, a seconda delle dimensioni del polpo, ma comunque potete far sfiatare la pentola, aprirla e pungerlo per vedere se necessita di altra cottura. Una volta cotto, prelevate il polpo dalla pentola e fatelo scolare e raffreddare da parte.
Tappa 3
Nella stessa acqua di cottura buttate un pugnetto di sale grosso e tuffate le patate precedentemente sbucciate e tagliate; fatele cuocere per circa 5 -10 minuti (a seconda della grossezza). Scolatele e fatele raffreddare. In piattini separati condite il polpo con abbondante olio evo, paprika dolce o piccante a seconda dei gusti e qualche chicco di sale grosso; per le patate usate sempre olio e paprika ma omettete il sale, che avevate già messo nell’acqua di cottura.
1) Ricordate sempre e comunque di congelare i polpi prima di cucinarli, risulteranno molto più morbidi e necessiteranno di meno cottura.
2) Immergere il polpo per tre volte nell’acqua bollente, prima di metterlo a cuocere, permette sia di far arricciare i tentacoli del polpo (carini col ricciolino!), sia di “incollare” la pelle alla polpa, di modo che quando lo toglierete dall’acqua non ci saranno antiestetici brandelli di pelle che si staccano.
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