essere single a 45 anni: non più unO stigma sociale
Partiamo dal principio: perché ci sentiamo a disagio all'idea di essere single in età matura? Innanzitutto per una questione di orologio biologico: ci è stato in qualche modo inculcato dalla società che è "giusto" sposarsi, avere dei figli, e stare con qualcuno per una vita intera.
E se non dovesse essere "per forza" cosi'?
Ad oggi sono molte di più le donne ad avere una posizione sociale elevata ed una buona condizione economica, per fortuna. Non si puo' parlare di una vera parità tra i due sessi: c'è ancora molta strada da fare, ma fortunatamente un po' ne è stata percorsa.
La donna, soprattutto dopo i 45 anni, ha capito ed ha ben chiaro chi è, quali sono le sue possibilità ed i suoi limiti, e puo 'dedicare il suo tempo a svolgere delle attività che le permettano di sviluppare delle abilità, o che semplicemente la facciano rilassare.
Secondo una psicoterapeuta sistemico-relazionale, imparare che essere single puo' essere anche una scelta, la felicità della società si accrescerebbe.
"L’aspettativa della società è legata alle coppie, sono loro ad essere più agevolate e valorizzate. Ma se la società prendesse in considerazione il fatto che l’essere single non sia una situazione transitoria ma possa essere una scelta, forse le cose andrebbero meglio. "
Se dovesse arrivare un uomo, sarebbe per accompagnare la donna, ma non di certo per essere la sua ragione di vita. Una casa da sola non è sinonimo di solitudine ma in qualche modo di libertà, la libertà di chi sa stare con se stesso… o con delle buone amiche.
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